DIETA CHETOGENA O CHETOGENICA

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DIETA CHETOGENA O CHETOGENICA

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Introduzione

La dieta chetogena o chetogenica è un regime alimentare ipocalorico basato sulla drastica restrizione dell’apporto dei carboidrati (inferiore a 20-30 grammi al giorno) associato o meno ad un relativo aumento della quota di grassi e proteine, tale per cui si instaura una condizione di chetosi che comporta degli adattamenti simili al digiuno prolungato. Non si tratta di una dieta iperproteica bensì di un regime ipoglucidico, normoproteico, eventualmente iperlipidico.

Il termine “chetogenico-a” rappresenta un’impropria traduzione dall’omologo aggettivo inglese ketogenic, ma in lingua italiana il termine è validamente attestato ed è “chetogeno-a”.

La dieta chetogena veniva applicata fin dagli anni Venti del secolo scorso come trattamento per alcuni tipi di epilessia, ma ha conosciuto una grande diffusione a partire dal 1972 quando il dottor Atkins ha proposto la drastica riduzione dei carboidrati per far dimagrire rapidamente. Da quel momento in avanti gli studi sulle diete chetogene sono aumentati a dismisura dimostrandone l’efficacia non solo sulla riduzione del peso corporeo ma anche dei marker di infiammazione e di rischio cardiovascolare.

Tipologie

Esistono diversi tipi di dieta chetogena che offrono risultati differenti. Ad esempio, la Very Low Carbohydrate Ketogenic Diet (VLCKD) o dieta chetogena a basso contenuto di carboidrati consiste in una dieta estrema da 500-800 kcal che viene effettuata nei soggetti affetti da una grave obesità. Altri approcci utilizzati sono la dieta chetogena standard (SKD), che apporta il 75% di grassi, 20% di proteine e il 5% di carboidrati; la dieta chetogena ciclica (CKD) e targhettizzata (TKD) che vengono applicate negli sportivi.

La scelta della dieta dipende dal quadro clinico del paziente, quindi se presenta patologie oppure no, dagli obiettivi prefissati e dallo stile di vita.

Le diete chetogene determinano un considerevole calo ponderale per i seguenti meccanismi: riduzione dell’appetito grazie all’azione delle proteine e dei corpi chetonici, riduzione dei meccanismi di lipogenesi e aumento dei meccanismi lipolitici e riduzione del quoziente respiratorio a riposo.

Che cosa mangiare?

Per raggiungere lo stato di chetosi risulta fondamentale evitare di consumare alimenti che apportino carboidrati, dunque vanno eliminati cereali, patate, legumi, frutta, bevande zuccherate e dolci. Si consiglia il consumo di alimenti come carne, prodotti della pesca, uova, formaggi, oli vegetali, frutta a guscio e semi, la maggior parte delle verdure.

Applicazioni

La dieta chetogena viene utilizzata soprattutto per il dimagrimento e per ridurre i sintomi associati all’epilessia farmaco-resistente. Inoltre, può essere applicata per tempi brevi anche nello sport, solamente ad atleti che devono rientrare nella categoria di peso in tempi ristretti senza influenzare negativamente la performance di forza esplosiva.

Risulta controindicata in caso di condizioni come gravidanza e allattamento, insufficienza renale, cardiaca ed epatica, diabete insulino dipendente, alcolismo, disturbi psichiatrici, porfiria, angina, infarto miocardico recente, aritmie cardiache.

Conclusioni

La dieta chetogena rappresenta uno strumento molto utile se correttamente impostata da uno specialista in nutrizione, ma non risulta sempre facile da proporre, in particolare in popolazioni abituate ad apporti elevati di carboidrati. Si tratta di un regime da seguire per brevi tempi che permette di ottenere un dimagrimento efficace e un miglioramento di parametri metabolici nel breve periodo.

Dott. Fabrizio D’Agostino
Biologo nutrizionista e Chinesiologo

Bibliografia

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