DIETA E STEATOSI EPATICA (NAFLD)

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DIETA E STEATOSI EPATICA (NAFLD)

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Introduzione

Con il termine NAFLD (non-alcoholic fatty liver disease) si intende una condizione caratterizzata da accumulo di grasso negli epatociti, che supera il 5% del peso del fegato, non associata a consumo di alcol o altri fattori. Questa condizione, comunemente nota come “fegato grasso”, ha un’incidenza del 20-30% nei paesi occidentali ma questo valore è sicuramente sottostimato nelle persone affette da obesità o diabete. Nel 30% dei pazienti con steatosi, la patologia evolve in NASH (steatoepatite non alcolica), ossia la presenza di grasso che porta a lipotossicità e al danno infiammatorio agli adipociti. La NASH è più pericolosa della steatosi perché può portare a fibrosi e cirrosi epatica.

Fisiopatologia

Il primo passo che conduce allo sviluppo di NAFLD è uno squilibrio alimentare: un’alimentazione ipercalorica, ricca in carboidrati raffinati, fruttosio e grassi saturi è associata ad aumentata probabilità di insorgenza di NAFLD a causa dell’insulino-resistenza e alterazioni del metabolismo lipidico. Con il passare del tempo, il fegato diventa sempre più fibrotico (fibrosi epatica) e tende a indurirsi (cirrosi epatica), condizione che favorisce l’instaurarsi dell’insufficienza epatica.

È bene ricordare che la NAFLD è una condizione multifattoriale, nella quale, oltre alle condizioni metaboliche, entra in gioco anche la predisposizione genetica. È possibile, infatti, diagnosticare la steatosi epatica non alcolica a soggetti normopeso.

I pazienti affetti da NAFLD presentano alterazioni della permeabilità intestinale e dell’omeostasi biliare, nonché dalla traslocazione batterica.

La NAFLD si associa con tante comorbidità come obesità, diabete, ipertensione, dislipidemia e viene oggi considerata come la manifestazione epatica della sindrome metabolica.

Trattamento dietetico

La correzione dello stile di vita può indubbiamente offrire un contributo significativo sia nella prevenzione sia negli stadi più avanzati della patologia. I punti fondamentali sono i seguenti:

  • Ridurre l’apporto calorico per favorire la riduzione del grasso intraepatico;
  • Perdere almeno il 7-10% del peso corporeo per ridurre la steatosi e contribuire a far regredire la fibrosi;
  • Assumere alimenti ricchi di fibre, antiossidanti e polifenoli;
  • Ridurre i grassi saturi a favore degli acidi grassi omega-3;
  • Evitare di assumere fruttosio ed alimenti contenenti fruttosio, in particolare bevande zuccherine;
  • Ridurre drasticamente l’assunzione di alcolici;
  • Incentivare l’attività fisica, praticando almeno 150-200 minuti alla settimana di attività aerobica ad intensità moderata/elevata.

Conclusioni

La steatosi epatica è una condizione spesso asintomatica, molti pazienti non scoprono di soffrire di fegato grasso fino a quando non si sottopongono ad un’ecografia addominale. Risulta fondamentale intervenire quanto prima, correggendo lo stile di vita, per impedire che la condizione degeneri.

Bibliografia

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  • European Association for the Study of the Liver (EASL); European Association for the Study of Diabetes (EASD); European Association for the Study of Obesity (EASO). EASL-EASD-EASO Clinical Practice Guidelines for the management of non-alcoholic fatty liver disease. Diabetologia. 2016;59(6):1121-1140