INTOLLERANZA AL LATTOSIO

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INTOLLERANZA AL LATTOSIO

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Introduzione: il lattosio 

Il lattosio è lo zucchero principale presente nel latte e in altri prodotti caseari. Viene scisso dall’enzima lattasi, che è prodotto dalle cellule della mucosa interna dell’intestino tenue, nei suoi due componenti, glucosio e galattosio. Questi zuccheri semplici vengono successivamente assorbiti nel circolo ematico attraverso la parete intestinale. In caso di deficit di lattasi, il lattosio non può essere digerito e assorbito e l’elevata concentrazione di lattosio che ne consegue richiama i fluidi nell’intestino tenue, provocando diarrea acquosa. Il lattosio passa quindi nell’intestino crasso, dove viene fermentato dai batteri, producendo gas che causano flatulenza, gonfiore e crampi addominali.

Intolleranza e allergia al lattosio  

L’intolleranza al lattosio è l’incapacità di digerire lo zucchero lattosio a causa di una carenza dell’enzima digestivo lattasi.

I sintomi nei bambini includono diarrea e scarso aumento di peso, mentre i sintomi negli adulti includono meteorismo e crampi addominali, diarrea, flatulenza e nausea.

Per poter effettuare la diagnosi è necessario che i sintomi insorgano dopo il consumo di prodotti lattiero caseari e che siano confermati con il test del respiro all’idrogeno o breath test.

L’allergia al latte vaccino è diversa dall’intolleranza al lattosio. Diversamente dall’intolleranza, l’allergia al latte vaccino non implica l’incapacità di digerire correttamente il latte, bensì una risposta del sistema immunitario scatenata dalle proteine contenute nel latte.

Trattamenti

Chi è intollerante al lattosio dovrebbe evitare i cibi contenenti lattosio. Generalmente sono tollerati i formaggi a pasta dura quali parmigiano reggiano e grana padano (meglio ancora se stagionati 24 o addirittura 36 mesi), emmental e groviera, pecorino, fontina, asiago, taleggio e simili. Lo yogurt è spesso tollerato perché contiene naturalmente lattasi prodotta dai Lactobacilli.

Gli intolleranti possono consumare latte e derivati delattosati e bere bevande vegetali utilizzabili al posto del latte (di soia, riso, orzo, avena, mandorla, miglio e diversi altri cereali o semi) che non contengono la minima traccia di lattosio.

Il lattosio, però, non è contenuto solo nel latte e in molti dei suoi derivati. Si ritrova, infatti, in tanti prodotti come dolci di ogni genere (biscotti, merendine, cioccolato, caramelle ecc.), prodotti per l’infanzia (minestrine, pappe ecc.), salumi e insaccati (prosciutto cotto, salame, mortadella e würstel, in primo luogo), piatti precotti, diversi tipi di cereali da colazione e tanti altri cibi ancora.

È possibile all’occorrenza fare ricorso alla supplementazione di lattasi, assumendone la quantità proporzionata al contenuto di lattosio del pasto.

Conclusioni

Seguire un’alimentazione senza lattosio è fattibile ma occorre garantirsi che gli alimenti eliminati siano sostituiti correttamente da altri, in grado di assicurare l’apporto ottimale dei nutrienti ed evitare l’instaurarsi di carenze nutrizionali.

Bibiliografia

  • Facioni MS et al., Nutritional management of lactose intolerance: the importance of diet and food labelling, J Transl Med, 2020;18(1):260
  • Misselwitz B et al., Update on lactose malabsorption and intolerance: pathogenesis, diagnosis and clinical management, Gut, 2019;68(11):2080-2091