L’ATLETA VEGETARIANO

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L’ATLETA VEGETARIANO

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Introduzione

Gli atleti potrebbero decidere di passare ad un’alimentazione vegetariana per motivi etnici, religiosi, ambientali, salutistici e per il rispetto del mondo animale. Risulta però fondamentale istruirli sull’importanza di seguire una corretta alimentazione per evitare il rischio di carenze che potrebbero danneggiare la loro salute e, quindi, la prestazione atletica.

Raccomandazioni nutrizionali

È posizione dell’Academy of Nutrition and Dietetics che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono salutari, nutrizionalmente adeguate, e possono apportare benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Queste diete risultano adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale e per gli atleti. Le principali preoccupazioni per gli atleti che seguono diete vegetariane riguardano adeguate assunzioni di energia, proteine, grassi, ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, calcio, acidi grassi omega-3, creatina, carnitina e carnosina. Alcuni position paper e revisioni della letteratura hanno stilato raccomandazioni per gli atleti vegetariani basandosi sui fabbisogni proteici degli atleti onnivori e correggendoli per il coefficiente di digeribilità delle proteine vegetali. In ragione della minor digeribilità delle proteine vegetali, l’Academy of Nutrition and Dietetics raccomanda di incrementare l’introito del 10% rispetto agli atleti onnivori. Questa raccomandazione si traduce in un fabbisogno raccomandato rispettivamente di 1,3 e 1,8 g/kg p.c./die per sport aerobici e di forza contro 1g/kg p.c./die per chi non pratica attività sportiva. L’aumento delle porzioni giornaliere di cibi consumati, necessario per coprire l’aumentato fabbisogno calorico rispetto al soggetto sedentario, è generalmente in grado di coprire anche il fabbisogno proteico. Quindi, per i vegetariani e vegani non è necessario integrare le proteine, purché seguano un’alimentazione varia e adeguata in quantità.

Un aspetto critico importante riguarda l’attitudine di alcuni individui, soprattutto donne, che passano ad un regime vegetariano con lo scopo di ottenere una forma fisica più asciutta desiderabile soprattutto in alcuni sport. Questo potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per i disordini alimentari e incrementare il rischio della “triade dell’atleta femminile”. A causa di questa associazione, gli allenatori e i professionisti della salute dovrebbero prestare attenzione quando un atleta diventa vegetariano e assicurarsi che il peso corporeo sia mantenuto appropriato.

Conclusioni

Una dieta vegetariana è in grado di coprire i fabbisogni nutrizionali se prevede un elevato consumo di frutta, verdura, cereali integrali, semi e frutta secca, prodotti a base di soia, fibre, sostanze fitochimiche e antiossidanti. Deve, pertanto, essere opportunamente pianificata e bilanciata per gli atleti da specialisti ed esperti di nutrizione e medicina dello sport, con competenze specifiche nel campo della dietetica applicata all’esercizio fisico e alle discipline sportive.

Bibliografia

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